L’Italia riparte con lo sguardo delle donne: documento su linguaggio & comunicazione
L’Italia riparte con lo sguardo delle donne
Le donne al servizio dell’Italia
#statigeneralidonne #alleanzadelledonne
10 INCONTRI PER RACCOGLIERE SAPERI, IDEE E PROGETTI DOPO L’INCONTRO FONDATIVO DEL 27 GIUGNO 2020
Alla luce della programmazione del piano di utilizzo delle risorse del Recovery Fund che gli Stati membri riceveranno dall’Europa, è necessario uno sguardo di genere nella formulazione delle proposte ed è necessario che una parte di questi fondi siano destinati al lavoro delle donne, alle infrastrutture sociali, alla formazione, all’auto-impiego e auto-imprenditorialità femminile. Questa nostra progettualità è alla base degli elementi fondativi dell’Alleanza delle Donne.
Gli “Stati Generali delle Donne”, movimento apartitico e trasversale ideato da Isa Maggi nel 2014, già all’ora costituito con numerose associazioni, il 27 giugno 2020 ha allargato la sua Rete creando l’“Alleanza per le donne” con l’intento di raggiungere gli obiettivi comuni e condivisi attraverso una massa critica più pesante e, ci si augura, più ascoltata dalle Istituzioni.
Sulla piattaforma #STATIGENERALIDONNE ON LINE, dal 27 febbraio 2020 si sono succeduti più di 130 incontri con illustri interlocutori tra esperti e uomini e donne delle istituzioni provenienti da tutt’Italia e dall’Europa, sviluppando un confronto costruttivo al fine di arrivare a formulare proposte percorribili verso lo sviluppo e il cambiamento sociale.
Il 16 luglio si è svolto un incontro su una interessante tematica : “Linguaggio & Comunicazione”, moderato da Gemma Andreini, referente per la comunicazione degli Stati Generali delle Donne, con il fondamentale contributo di “Appello Donne e Media” rappresentato dalla giornalista Gabriella Cims, della Consigliera di parità Elena Morano e della Presidente C.P.O. entrambe della Provincia di Catanzaro, a partire dai Manifesti, comunicazioni del mondo della comunicazione, risoluzioni già espresse nel tempo per una affermazione adeguata di un linguaggio e di una rappresentazione equa e dignitosa delle figura femminile.
Interlocutrici importanti e fondamentali per uno sviluppo concreto alla riunione, molto seguita: la Senatrice Daniela Santanchè e l’On.Wanda Ferro.
La giornalista Gabriella Cims, promotrice dal 2009 dell’Appello, ha introdotto il tema riguardante l’attuazione della policy di genere in vigore nel Contratto di servizio pubblico Rai dal 2011, confermata nel Contratto 2018-2022, illustrando la Road Map di azioni concrete che potrebbero portare ad una reale attuazione dei dettati giuridici, per ora disattesi.
Dal 2011 sono stati siglati, infatti, degli specifici nuovi obblighi nel Contratto di Servizio tra lo Stato e la Rai, con l’obiettivo di una programmazione “idonea a comunicare al pubblico una più completa e realistica rappresentazione dei diversi ruoli che le donne svolgono nella vita sociale, culturale ed economica del Paese, nelle istituzioni e nella famiglia”. Tra tutti gli articoli che disciplinano la normativa contrattuale vi è un articolo ad hoc sulla parità di genere:
l’art 9 “la Rai assicura nell’ambito dell’offerta complessiva, diffusa su qualsiasi piattaforma e con qualunque sistema di trasmissione, la più completa e plurale rappresentazione dei ruoli che le donne svolgono nella società, nonché la realizzazione di contenuti volti alla prevenzione e al contrasto della violenza in qualsiasi forma nei confronti delle donne”. Mai pienamente attuato!
PREMESSA
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L’iniziativa si fonda sulla constatazione che il bagaglio culturale di una società è sempre più condizionato dai messaggi mediatici diramati attraverso le molteplici piattaforme tecnologiche.
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La percezione che una società ha delle donne, quindi la loro valorizzazione, si forma anche e soprattutto attraverso i mezzi di comunicazione: la RAI in primis ma anche le Tv commerciali, la carta stampata, la pubblicità, i new media. Su di essi occorre puntare l’attenzione per cogliere il potenziale di crescita che le donne possono offrire alla società, superando gli stereotipi che ancora impediscono questo naturale e indispensabile sviluppo.
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Per raggiungere questi obiettivi è indispensabile mettere in atto interventi formativi rivolti ad autori, giornalisti, registi e in generale su tutte quelle professionalità (interne ed esterne) che operano per Rai ad ogni livello, sia sugli aspetti normativi e regolatori che sulla media education improntando tutto ad un’ottica di genere;
Tra le iniziative che sono oggetto di approfondimento nella proposta, la formazione delle professionalità (interne ed esterne) che operano per Rai ad ogni livello, sia sugli aspetti normativi e regolatori che sulla media education con un’ottica di genere; il coinvolgimento delle forze dell’ordine; un programma che coinvolga uomini e donne su ogni tematica con un’ottica di genere; l’utilizzo proattivo del monitoraggio che Rai deve produrre; il coinvolgimento di giovani generazioni nel processo di media education; il confronto aperto multiculturale; la realizzazione di una miglior sinergia, ed effettiva attuazione, tra la policy di genere intrapresa dal servizio pubblico audiovisivo e gli impegni che il Governo ha assunto ratificando la Convenzione di Istanbul con speciale riferimento all’articolo 17 comma 1, Partecipazione del settore privato e dei mass media; premi dedicati alla rappresentazione di genere e inserimento nei principali festival, nazionali ed internazionali, di cui Rai è partner, per supportare la diffusione di una più vasta pluralità di modelli femminili; comunicazione/Eventi su scala nazionale ed europea in tutta la fase delle attività promosse.
PROPOSTE
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L’ATTUAZIONE della policy di genere nella televisione di stato introdotta a partire dal 2011 e in vigore nel Contratto 2018-2022 , per superare l’impasse che perdura da 10 anni;
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l’adozione di un Codice deontologico “Donne e Media”, al pari di quanto esistente negli Stati-Membri dell’Unione Europea, valido per l’intero comparto dei media;
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l’insediamento di un Comitato Donne e Media, in linea con gli altri paesi europei, come documentato dal libro bianco del Censis, “Women and media in Europe”, attraverso cui promuovere specifiche iniziative di formazione e diffusione del punto di vista di genere nei diversi settori della comunicazione;
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l’armonizzazione delle normative vigenti negli Stati Membri dell’Unione, con l’adozione di un unico Standard Europeo, nel comparto Donne e Media.
CONCLUSIONI
La legge c’è e va attuata! Riteniamo urgente promuovere una nuova narrazione delle donne, in misura proporzionale al contributo di crescita che diamo a tutta la società.
Ciò a partire dal servizio pubblico che da 10 anni ha consapevolmente siglato impegni importanti, ma non ha saputo trovare le azioni conseguenti per darne attuazione.
ROAD MAP DI INIZIATIVE PER L’ATTUAZIONE DELLA POLICY DI GENERE
Chiediamo di aprire un “Tavolo Tecnico” che sia in grado di superare gli ostacoli che hanno impedito in questi 10 anni a Rai l’attuazione delle norme in vigore e promuovere quindi un insieme di iniziative di concerto con le professionalità e le rappresentanze che dal 2009 hanno posto in essere le attività necessarie alla realizzazione di tale riforma.
Nel ringraziare tutti per i preziosi contributi, per dare concretezza alla nostra azione, al fine di promuovere il più ampio e trasversale sostegno agli obiettivi e alle proposte in oggetto
Si chiede alla Senatrice Daniela Santanchè
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una Sua iniziativa in sede di Commissione Parlamentare per l’indirizzo e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
Si chiede al Senatore Riccardo Nencini
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una Sua iniziativa in sede di VIII Commissione, Lavori pubblici e comunicazioni
SOGGETTI firmatari
Gli “Stati Generali delle Donne”, movimento apartitico e trasversale ideato dalla Isa Maggi nel 2014, già all’ora costituito con numerose associazioni, il 27 giugno 2020 ha allargato la sua Rete creando “Alleanza per le donne” con l’intento di raggiungere gli obiettivi comuni e condivisi attraverso una massa critica più ascoltata dalle Istituzioni. In particolare “Appello Donne e Media” è il network di associazioni nazionali e internazionali, delle rappresentanze professionali, degli organismi di parità, radunato attorno a specifiche proposte aventi l’obiettivo di una rappresentazione realistica e plurale delle donne in tutti i mezzi di comunicazione. E’ il network che ha elaborato e promosso la prima riforma di genere nella Tv pubblica, in vigore dal 2011.
I video di tutti gli incontri sono sul canale You Tube degli Stati Generali delle Donne
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